Genitori anziani? I figli hanno l’obbligo di curarli

Accade non di rado che nascano tra fratelli e sorelle, di fonte alla malattia e alla necessità di aiuto dei propri genitori, attriti su come gestire la parte economica e assistenziale; ecco cosa dice la legge

Quando in una famiglia i genitori diventano anziani e, non di rado, incapaci di badare anche solo in parte a se stessi, accade purtroppo spesso che i figli si trovino a litigare riguardo alla loro necessaria assistenza e sostegno economico. Capita allora che anche chi è animato dalle migliori intenzioni, si trovi nella condizione di non saper cosa fare a causa dei rifiuti e delle scuse portate dai fratelli o dagli altri congiunti.

A riguardo, è bene subito chiarire che occuparsi delle cure e dell’assistenza di un genitore che, a causa della salute precaria, dell’età avanzata o delle ridotte disponibilità economiche non è in grado di provvedere a se stesso, anche solo parzialmente, non è solo un dovere morale ma anche giuridico.

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Figlio non riconosciuto? Si può agire in tribunale

Tutto quello che occorre sapere sull’azione di accertamento giudiziale della paternità e gli obblighi del padre di mantenimento del figlio accertato

Se il padre si rifiuta di riconoscere il proprio figlio la madre o il figlio possono agire in tribunale per ottenere una sentenza di accertamento della paternità: in buona sostanza la pronuncia del giudice comporta essa stessa il riconoscimento e ha gli stessi effetti di tale dichiarazione, senza il consenso del padre.

Questo perché il riconoscimento del figlio è un atto dovuto dal genitore e, anzi, se omesso, legittima i figli ad agire contro di quest’ultimo per il risarcimento del danno, anche dopo molti anni dalla nascita e una volta divenuti maggiorenni. La procedura di accertamento giudiziale di paternità può essere avviata anche nei confronti degli eredi del presunto padre deceduto, entro due anni dalla morte di quest’ultimo, onde ottenere il riconoscimento dei diritti ereditari in capo ai figli legittimi.

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Ludopatia? C’è l’amministratore di sostegno

Come impedire il gioco d’azzardo a chi soffre di ludopatia? Si può ricorrere alla nomina di un amministratore di sostegno: ecco come

La ludopatia, o gioco d’azzardo patologico, è una forma di dipendenza che si manifesta con l’incapacità di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o fare scommesse, nonostante l’individuo sia consapevole delle gravi conseguenze delle sue azioni.

Le prime e più evidenti conseguenze della ludopatia sono i rovesci finanziari e la perdita di una grande quantità di denaro impegnata costantemente nel gioco, che espongono le famiglie dei giocatori a seri pregiudizi di natura economica e personale. Quando la persona decide di seguire una terapia per la ludopatia, ma anche prima che tale scelta sia maturata, le famiglie si trovano di fronte all’urgenza di impedire al giocatore di esporre se stesso e il nucleo familiare ad ulteriori pregiudizi economici.

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Acquistare casa: ecco cosa occorre sapere per non sbagliare

Verifiche preliminari, proposta e clausole: come destreggiarsi tra le tante regole che ci condurranno all’acquisto di un immobile

La proposta d’acquisto e la posizione di svantaggio dell’acquirente

L’acquirente interessato a comprare casa nelle fasi iniziali della trattativa e soprattutto all’atto della sottoscrizione di una proposta d’acquisto, è spesso in una condizione di svantaggio informativo, ovvero deve fidarsi del venditore e dell’eventuale mediatore immobiliare riguardo alle informazioni sulle condizioni dell’immobile dal punto di vista urbanistico-edilizio, impiantistico, ipotecario, della titolarità e provenienza, dei gravami condominiali, ecc.

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Casa affittata degli orrori? Ecco quando sospendere il pagamento

Scopriamo come tutelarci a fronte del mancato godimento dell’immobile affittato; le mosse di fronte a una casa non più utilizzabile o che presenta vizi.

Che cos’è la locazione?

La locazione, in generale, è quel contratto con il quale il locatore si obbliga a far godere all’altra parte una cosa mobile o immobile per un dato tempo e il conduttore: si obbliga, a fronte di ciò, a pagare il corrispettivo per il godimento della cosa. La regole di questo contratto in generale sono previste dal codice civile, mentre per alcuni tipi particolari di locazione, come ad esempio quella di immobili ad uso diverso dall’abitativo (attività commerciali, artigianali ed industriali), le regole si trovano in leggi speciali.

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Affidamento condiviso dei figli: cos’è e come funziona

Affidamento condiviso: un diritto dei figli di vivere il rapporto con entrambi i genitori; ma come funziona e sono quali le regole da rispettare?

La legge sull’affido condiviso ha sancito il diritto di ogni figlio di vivere il rapporto con ciascun genitore in modo completo. Tale principio di piena bigenitorialità è stato ulteriormente rafforzato con la più recente legge che ha parificato figli nati fuori e dentro il matrimonio in quanto lo ha ritenuto espressamente (e non più per analogia) applicabile nella stessa misura a tutti i figli.

In altre parole, ora – a prescindere dall’esistenza di un fisiologico conflitto tra gli ex – la legge attribuisce a ciascun genitore un identico ruolo educativo nei confronti del figlio: l’affidamento è sempre condiviso (salvo casi eccezionali) e, di conseguenza, il genitore collocatario del bambino dovrà vivere con la prole senza ostacolare l’altro genitore nel periodo di tempo in cui questi starà con la prole.

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